lunedì 27 agosto 2012

La spesa

Quando Marco va al supermercato si emoziona.
Se accompagno Marco al supermercato mi irrito.

Capita tutte le volte. Davanti al banco frigo si blocca. Comincia a guardarsi intorno. Cerca di pensare a cosa vorrebbe mangiare e si dà una risposta. Tutto quanto.

Così rimane piantato davanti al carrello vuoto, mi dice, fai tu che io non ci riesco. Allora insisto, cosa vuoi cucinare nei prossimi giorni? 
Non lo so.
Bene faccio io.
E immancabilmente attacca con la serie, beh, dai questo no.

Prendo i bucatini.
Lui prima tace, passiamo ai sughi.
Poi mi chiede, sei proprio sicura di volere i bucatini?
Sì, voglio i bucatini. Perché, tu no?
E lui, beh, non è che non li voglia ma hanno il buco e sono troppo spessi. Dai, i bucatini no. Cosa ne diresti delle mezze penne?

Procediamo per avversative. Prendo l'olio, ma perché non il burro? Prendo i Buondì, e se invece mangiassimo i Pangoccioli?

Uno degli ultimi capodanni passati a Padova siamo entrati alla Despar.
Mi ha preso la mano, mi ha detto, guarda quanti formaggi, mamma.
Mi chiama mamma ogni volta che entra in confusione. C'era anche Mirco, mi pare. 
Me la sono data a gambe, vi aspetto a casa che non ce la faccio.
E a casa mi è partito un attacco di panico, pensando che era sera e non avevamo ancora cucinato il cenone.
Sono tornati due ore dopo, felici e beati, loro. Già che c'eravamo abbiamo pensato di fermarci a bere qualche bicchierino di zibibbo. 
Certo che ti agiti per niente.

Sono appena tornata dalle vacanze. Giù in Toscana sono venuti a trovarci due cari amici e tutti insieme siamo andati a fare la spesa.

Marco.
Paolo.
Giulio.

Si fermano. Si guardano. Cominciano a consultarsi. E si consultano, si consultano, si consultano. 

Si consultano fino a quando comincio a scegliere i prodotti sugli scaffali. Quando butto i bucatini nel carrello, mi guardano ed esclamano, eh, no per dio, questi no! E iniziano una discussione su quale tipo di pasta sia il migliore per l'amatriciana. Sono concordi su cosa escludere. 

I miei bucatini.
Li odio.

Più mi irrito più loro ringalluzziscono. E Paolo si mette due meloni sotto la maglietta per ingigantire le tette, Giulio ordina tranquillo vorija un toco de formajo al commesso maremmano, che taglia il formaggio con la solita pace.
Sant'uomo. 
Si danno gran pacche sulle spalle, a Paolo cadono i meloni sulla cassa di albicocche e ci troviamo tutti a ridere, loro perché son maschi io per la vergogna.

Quando Marco torna dal supermercato e mi dice, dovevi vietarmi di comprare tutte queste cose golose, guarda quanto ho speso, io penso che la vita di una donna sia fatta di pazienza, ma che una sano vaffanculo allevii molti mali.


















martedì 14 agosto 2012

Fantasia

Se sei uno di quelli che hanno già messo in valigia Cinquanta sfumature di grigio fermati qui e smettila di leggere il mio blog.

Se invece hai bisogno di un consiglio, fidati, va' in libreria e ordina Sinapsi.

Sinapsi è una raccolta di racconti scritti da Matteo Galiazzo. 

Chi sarebbe questo qui? 
E hai anche ragione a chiederlo.

Matteo Galiazzo è uno scrittore che ha deciso di non scrivere più. Aveva talento, pubblicava negli anni Novanta con Einaudi. Faceva parte della Generazione cannibale. Io allora ero troppo piccola.
Di fatto un giorno ha deciso di smetterla, in fondo è bello anche il mondo fuori, così si è laureato in Economia e ha iniziato a programmare computer. Senza troppi rimpianti, a dire il vero.
Ed è una cosa rara se ci pensi, che uno decida di abbandonare, quando un sacco di gente sarebbe disposta a pagare pur di poter dire agli amici "ehi ragazzi, pubblico il mio libro!". E' come se, in tempi di silicone, una maggiorata naturale decidesse di ridursi il seno a una prima.

Credo che Galiazzo sia un tipo coerente, oltre che capace.
Lo stimo.

Perché i racconti compresi in Sinapsi mica si è messo a scriverli ora, eh no. E' stato B Bianchi con quelli di Indiana a raccogliere e a riordinare testi apparsi dieci, forse anche quindici, anni fa su giornali e riviste.

In Sinapsi c'è un sacco di fantasia, le storie sono come non te le aspetti. E anche se surreale e reale sono continuamente mischiati, presto ti accorgi di come lo sguardo di Galiazzo sia profondamente concreto e raffinato.

Bravo.

Ecco.
Ancora.
Per quelli che hanno comprato Cinquanta sfumature di grigio e comunque hanno letto questa recensione un consiglio.
Se volete eccitarvi, in Internet ci sono i porno gratis. Non lasciate che le librerie siano invase da parole sadomaso che volgarmente e per restare in tema, non valgono una sega.

Se allenate l'immaginazione con pagine ben scritte i pensieri diventeranno potenti e gli harmony ve li potrete inventare con qualcuno, magari in camera.


Un po' di link utili!









venerdì 10 agosto 2012

San Lorenzo

La crisi arriva anche per posta.

Mi ha spedito una mail una certa Miranda, mi predice il futuro senza guardare la mano. 

Pur incontrando delle forti zone di ombra, il suo cammino di vita porta delle promesse talmente straordinarie, che un Grande Spirito come me non può ignorarle ancora per altro tempo.

La Veggente Sensitiva sarebbe pronta ad offrirmi protezione, dimmi la tua banca e ti dirò chi sei, il Talismano dei Re te lo spedisco gratis.

E forse sono gli spiriti maligni che hanno fatto spezzare il tacco- porta i sandali dal ciabattino che te li riaggiusta.
Quando arrivo in negozio devo fare la fila, c'è odore di vernice e plastica nuova. Il calzolaio dice di avere troppo lavoro, gliele sistemo per settembre, ormai non riesco più a starci dietro. Suo figlio va in quinta elementare. Siede vicino al bancone, osserva il padre.

Quando sarà artigiano avrò smesso di fare la stagista?

E dimmi Miranda, che attrezzo userai per riaggiustare questo vecchio Stivale, come farai a pulire tutti i piedi che camminano nel fango e si sono tagliati?

Al telegiornale hanno trasmesso un servizio: un ragazzo ha comprato dieci campi, guadagna vendendo la verdura. Ha il volto abbronzato e i denti bianchi, vuoi le mie braccia che sono stanche di aspettare?

Perché vedi, cara Miranda. Credo che siano loro i veri indovini, che con la partita iva vendono il miele. 

Qualcuno ha deciso di scappare. E a forza di correre ce l'ha fatta davvero, non ritornerà anche se avrà nostalgia.

Sta sera ci sono le stelle.
Dimmi per cosa piange, quest'atomo opaco del male, che io non lo so più.







venerdì 3 agosto 2012

Afa


Quando le vetrine hanno smesso di ingoiare occhi e i tetti cominciano a guardare la luna, scendo in strada. Respiro l'odore d'estate, che qui sa di asfalto mischiato al sole. 

Trascorrevo le sere d'agosto in terrazzo, a contare i turisti che indossavano i sandali coi calzini. 

Quando passo davanti al Santo sono le due. E mi chiedo se i piccioni che hanno scelto di farsi il nido sotto le cupole ascoltino le preghiere che evaporano dai corpi sudati dei pellegrini e galleggiano verso il cielo.

Sotto i portici l'odore di sigaretta si mischia al rumore dei miei passi, forse dovrei cambiare direzione, le rotaie del tram mi indicano la via per scappare dal centro.