Quando le vetrine hanno
smesso di ingoiare occhi e i tetti cominciano a guardare la luna,
scendo in strada. Respiro l'odore d'estate, che qui sa di asfalto
mischiato al sole.
Trascorrevo le sere d'agosto in terrazzo, a contare i turisti che indossavano i sandali
coi calzini.
Quando passo davanti al Santo sono le due. E mi chiedo
se i piccioni che hanno scelto di farsi il nido sotto le cupole
ascoltino le preghiere che evaporano dai corpi sudati dei pellegrini
e galleggiano verso il cielo.
Sotto i portici l'odore di sigaretta si
mischia al rumore dei miei passi, forse dovrei cambiare direzione, le
rotaie del tram mi indicano la via per scappare dal centro.