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giovedì 27 agosto 2015

Una fiaba

Dopo un paio di mesi di letture sfortunate, arriva lui. Justin Torres.

Chi mi conosce lo sa, uno dei libri al quale sono più affezionata è il Grande Quaderno, il primo della Trilogia della città di K. Pensavo di non trovare niente di simile e per un periodo mi pareva che nessuno scrivesse meglio della Kristof. E invece.

Noi, gli animali è un libro bellissimo, che in qualche modo mi ha ricordato terribilmente il Grande Quaderno. Sarà che si parla di bambini, sarà che quei bambini sono tutti fratelli. Di fatto Torres ha talento da vendere, racconta una famiglia senza spendere troppe parole per definirne i contorni: ha una lingua precisa, che accosta sempre gli elementi giusti trasformandoli in immagini fluide, che disegnano con armonia le simmetrie sbilenche presenti in tutto il libro.
Brooklyn si mischia alla natura come il padre nero fa con la madre bianca: senza mai riuscirci completamente.

Per chi ha voglia di leggere qualcosa di buono, Noi, gli animali è un gioiellino che ha la potenza delle fiabe, si ascolta fino alla fine, senza perdere il ritmo. Incanta e sorprende, lo consiglio a tutti quelli che hanno amato Agota, perché un po' la ritroveranno. 
Ritroveranno la poesia dell'infanzia crudele, la scrittura che incide e guarisce, la nostalgia per un tempo in cui giocavamo nei campi ed eravamo anche noi gli animali.

domenica 28 dicembre 2014

Qualche titolo

Questo autunno mi è capitato di andare in libreria e avere soltanto delusioni. Fortunatamente a un ottobre pieno di cattive letture sono seguiti un paio di mesi bulimici, pieni di bei libri divorati con soddisfazione.
Vorrei consigliarvi qualche titolo, così, se siete in vacanza e non sapete cosa fare, potete leggere qualcosa di buono. 

La banda del formaggio, di Paolo Nori è un romanzo di uno scrittore che non avevo mai sentito, piuttosto noto in realtà. Mi è stato consigliato da una persona molto fidata, altrimenti non lo avrei mai preso in considerazione, il titolo mi lasciava un po' così. Una sorpresa meravigliosa. Si racconta il mondo di un editore burbero di cinquantasette anni. Libro poetico, che racchiude sotto la scorza dura dei pensieri del protagonista, una bellezza garbata e fragile. E' diventato uno dei miei libri preferiti di sempre.

Una cosa divertente che non farò mai più è un reportage di David Foster Wallace su un viaggio ai Caraibi a bordo di una nave da crociera. Ogni volta che leggo Wallace penso sempre che abbia un'intelligenza sopra la media, proprio per questo fatico a seguirlo sulle lunghe distanze. Questo libretto è godibile dalla prima all'ultima pagina, soprattutto se in crociera ci si è stati davvero.
Brillante, simpatico, fresco e pieno di humor. La prima notte che l'ho letto poi ho riso a crepapelle durante il sonno, svegliando il povero Marco.

Cattedrale. Sapete quanto mi piacciono le raccolte di racconti. Io Carver non l'avevo mai letto, mi dicevano che ci assomigliavo e allora non mi interessava, sono stupida la mia parte. Adesso che l'ho scoperto, ovviamente mi interessa tantissimo. Cattedrale è un piccolo gioiello. I racconti sono scarni il giusto, ciascuno è un graffio che apre squarci su mondi normali, piccole storie che vengono raccontate con precisione senza mai obbligare il lettore a un'interpretazione immediata. Molto bello anche Se hai bisogno chiama.
Anche se Carver mi piace per la sua semplicità non sono sicura che sia un autore semplice: quando scrive un racconto apre una porta, ma non spiega esattamente al lettore come entrare nella stanza, con quali abiti o quali pensieri.
Einaudi quest'anno ha ripubblicato tutte le opere sue nei Super ET, sicché mi sono comprata anche Principianti e Da dove sto chiamando.

Mi pare sia tutto.
Mi sono accorta rileggendo il post che sono arrivata a questi libri per merito di altre persone.
Morale: fidatevi e lasciatevi consigliare e se potete consigliarmi qualche altro bel titolo, consigliatemelo!