domenica 14 settembre 2014

I miei dieci

Di solito le mie liste preferite sono quelle che faccio il sabato mattina prima di andare a fare la spesa. Questa settimana al supermercato ci ha pensato Marco, quindi io posso rispondere per benino a una delle catene che in questi giorni circolano su facebook. In genere sono abbastanza svogliata, ma sono stata nominata da un mio caro amico e si tratta di parlare di libri, quindi aderisco volentieri.
Si tratta di elencare i dieci libri che in qualche modo mi hanno cambiato la vita, quelli che mi sono piaciuti di più e in qualche modo hanno fatto la differenza.

Ecco allora i miei dieci fondamentali. 
  1. L'orsetto Meo. Il mio primo libro, lo so ancora a memoria. Vigila il vigile di buon mattino, drin, alla porta suona il postino. L'orsetto Meo ancora sbadiglia, con tutta calma lui se la piglia... E' grazie a lui se è iniziato tutto.
  2. La trilogia della città di K, di Kristof. E' il libro che vorrei avere scritto, a mio avviso il più bello che abbia mai letto. Quando entro in libreria cerco sempre qualcosa in grado di superarlo. Non l'ho ancora trovato.
  3. Pastoralia, di Saunders. Racconti geniali, di un autore particolarmente interessante. Non sono legati a uno stile preciso, ma riescono a costruirne uno di nuovo. Grande esempio di scrittura creativa.
  4. A ovest di Roma, di Fante. Di quest'autore amo tutto, mi sarebbe piaciuto conoscerlo, ci sarebbe stato da ridere. Scrittura asciutta e divertente, piena di talento. Il mio cane stupido, è un racconto lungo che mi ricorda mio padre.
  5. La porta, di Szabo. Come la Trilogia questo libro mi ha lasciato dentro un grandissimo senso di pietà, pietà buona, nei confronti del genere umano. Mi piacerebbe vederlo in scena a teatro.
  6. Don Chisciotte de la Mancia, di Cervantes. La lunghezza non deve spaventare. Capolavoro spassoso che ho letto dalla prima all'ultima riga la mattina, prima di andare a lezione al secondo anno di università. 
  7. I giorni chiari, di Banks. E' Il romanzo che sto finendo ora, luminoso e pieno di magia. Mi fa tornare in mento il tempo quando ero bambina. Libro gonfio di natura.
  8. 1984, di Orwell. Mi ricorda che la fantasia di un bravo scrittore anticipa il futuro.
  9. Le avventure di Kavalier e Clay. E' l'unico libro su cui io e mio fratello andiamo d'accordo.  Molto bello. Racconta di prestigiatori, fumetti e viaggi. 
  10. Dopo ieri sera cambio quello che avrei segnato come mio decimo (qualcosa di Roth) e indico Morte di un uomo felice, di Giorgio Fontana. Il suo Campiello mi ricorda che questo paese ogni tanto premia la serietà, la cura e l'impegno, e perché no, anche i giovani.
Se vorranno, sperando di fare cosa gradita, invito Berenice di Out of the Box, Michele di Le noud papillon e Gigliola a scrivere i loro dieci.

8 commenti:

  1. Fratello è Dijon no a Casablanca!!

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  2. Come mai non hai nominato Meneghello??? Il nonno 56enne
    Ps . Mi ero perso due tuoi scritti e me ne sono vergognato...brutta cosa questa vita ...veloce!

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  3. @ Anonimo, un mio amico talmente amico che chiamo e considero un fratello. E tu chi sei?

    @Leo Sono tanti i bei libri che non ho nominato: ho detto i primi dieci, semplicemente Meneghello non lo metto nella mia top ten. Leggi la Trilogia, merita!

    ps. BENTORNATO ASENO!

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  4. Preso La trilogia e ordinato Joe Fante !!! The grandfather 56

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