venerdì 20 aprile 2012

Ruggine

Mi piaceva leccare le gocce che rimanevano appese sulla ringhiera, appena piovuto. Avevano il gusto del ferro, simile al sangue quando lo succhio via dal braccio, in estate, perché mi sono grattata troppo le punture di zanzara.

Sanno di sangue anche le parole arrugginite, che non riesco a scrivere perché il tempo le ha fatte incancrenire, le penso qualche volta, poi improvvisamente smettono, come la febbre.

Quando mia madre mi faceva bere l'acqua ferruginosa, passavo la notte sveglia, coi crampi allo stomaco, come ora, se mangio troppi carciofi. 
Così sarebbe ricominciare a parlare fuori tempo massimo.

I capelli li ho tagliati corti, è bastato fottersene dei pareri e della paura. E allora meglio mettere il disincrostante anche sui pensieri.

Sotto la ruggine la ferita si è rimarginata.

Me la passo bene, spero anche tu.

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