Di solito le mie liste preferite sono quelle che faccio il sabato mattina prima di andare a fare la spesa. Questa settimana al supermercato ci ha pensato Marco, quindi io posso rispondere per benino a una delle catene che in questi giorni circolano su facebook. In genere sono abbastanza svogliata, ma sono stata nominata da un mio caro amico e si tratta di parlare di libri, quindi aderisco volentieri.
Si tratta di elencare i dieci libri che in qualche modo mi hanno cambiato la vita, quelli che mi sono piaciuti di più e in qualche modo hanno fatto la differenza.
Ecco allora i miei dieci fondamentali.
- L'orsetto Meo. Il mio primo libro, lo so ancora a memoria. Vigila il vigile di buon mattino, drin, alla porta suona il postino. L'orsetto Meo ancora sbadiglia, con tutta calma lui se la piglia... E' grazie a lui se è iniziato tutto.
- La trilogia della città di K, di Kristof. E' il libro che vorrei avere scritto, a mio avviso il più bello che abbia mai letto. Quando entro in libreria cerco sempre qualcosa in grado di superarlo. Non l'ho ancora trovato.
- Pastoralia, di Saunders. Racconti geniali, di un autore particolarmente interessante. Non sono legati a uno stile preciso, ma riescono a costruirne uno di nuovo. Grande esempio di scrittura creativa.
- A ovest di Roma, di Fante. Di quest'autore amo tutto, mi sarebbe piaciuto conoscerlo, ci sarebbe stato da ridere. Scrittura asciutta e divertente, piena di talento. Il mio cane stupido, è un racconto lungo che mi ricorda mio padre.
- La porta, di Szabo. Come la Trilogia questo libro mi ha lasciato dentro un grandissimo senso di pietà, pietà buona, nei confronti del genere umano. Mi piacerebbe vederlo in scena a teatro.
- Don Chisciotte de la Mancia, di Cervantes. La lunghezza non deve spaventare. Capolavoro spassoso che ho letto dalla prima all'ultima riga la mattina, prima di andare a lezione al secondo anno di università.
- I giorni chiari, di Banks. E' Il romanzo che sto finendo ora, luminoso e pieno di magia. Mi fa tornare in mento il tempo quando ero bambina. Libro gonfio di natura.
- 1984, di Orwell. Mi ricorda che la fantasia di un bravo scrittore anticipa il futuro.
- Le avventure di Kavalier e Clay. E' l'unico libro su cui io e mio fratello andiamo d'accordo. Molto bello. Racconta di prestigiatori, fumetti e viaggi.
- Dopo ieri sera cambio quello che avrei segnato come mio decimo (qualcosa di Roth) e indico Morte di un uomo felice, di Giorgio Fontana. Il suo Campiello mi ricorda che questo paese ogni tanto premia la serietà, la cura e l'impegno, e perché no, anche i giovani.
Se vorranno, sperando di fare cosa gradita, invito Berenice di Out of the Box, Michele di Le noud papillon e Gigliola a scrivere i loro dieci.
Fratello è Dijon no a Casablanca!!
RispondiEliminaMolto chiaro il tuo commento.
RispondiEliminaFatto! Grazie Ilaria...
RispondiEliminaMa chi è tuo fratello??
RispondiEliminaCome mai non hai nominato Meneghello??? Il nonno 56enne
RispondiEliminaPs . Mi ero perso due tuoi scritti e me ne sono vergognato...brutta cosa questa vita ...veloce!
@ Anonimo, un mio amico talmente amico che chiamo e considero un fratello. E tu chi sei?
RispondiElimina@Leo Sono tanti i bei libri che non ho nominato: ho detto i primi dieci, semplicemente Meneghello non lo metto nella mia top ten. Leggi la Trilogia, merita!
ps. BENTORNATO ASENO!
Preso La trilogia e ordinato Joe Fante !!! The grandfather 56
RispondiEliminaPoi fammi sapere!
RispondiEliminaIla