lunedì 11 novembre 2013

Magnolia

Questa notte soffiava un vento pieno di fiato, urlava qualche volta. L'ho ascoltato passare sotto il portico e far tremare lo scaccia spiriti, che suonava impazzito, pareva che ci fossero migliaia di campanacci attaccati al collo di vacche fantasma, pronte a caricare tutte insieme.

Mi sono addormentata tardi, in salotto, sul divano. Tutti i divani mi fanno dormire meglio perché mi abbracciano, mi fido di loro. 
Mio padre di pomeriggio aveva costruito una serra che riparasse le piante dal gelo, che tutti gli inverni ghiaccia il cielo, la terra e i visi sotto le sciarpe, rendendoli grigi.
Penso che non resisterà, quella serra fatta di nylon e spago, la spazzerà via il vento, come il pomeriggio di mio padre passato a montarla.

Mi sveglia mia madre che il sole non è ancora sorto, ci sono ancora le stelle che luccicano fra le nuvole polverose.
In mezzo al giardino sta distesa la magnolia, lo occupa quasi tutto tant'è grande. Il vento l'ha spaccata alla base, è crollata impotente. Sopra di lei ci giocavamo da bambine, mi arrampicavo in alto e poi saltavo sull'erba.
Vorrei poterla seppellire e farle un funerale, invece la faremo a pezzi, brucerà nella stufa.

La serra è ancora in piedi, il vento ha spogliato gli alberi, i cachi accendono il primo giorno di freddo.
La mia casa che invecchia fa tenerezza, come le persone che finiscono.

4 commenti:

  1. se mi chiamava venivo come l'altra volta e facevamo tante ...stele!!Almeno stavolta non ci sarebbe stata la pioggia ...Vedi il lato positivo...non più foglie da raccogliere!! Il Nonno55enne

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  2. Ecco che spunta l'animo pragmatico del falegname! :-P

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